domenica 30 dicembre 2012

Bicchierino n. 2: crema di lenticchie e cotechino



Un classico per la notte dell'ultimo dell'anno rivisitato con monoporzioni come va di moda negli ultimi anni... anche perchè dopo una cena pantagruelica chi ha voglia di mangiare cotechino e lenticchie???
In questo modo invece può essere un aperitivo carino e stuzzicante, decisamente diverso e meno calorico.
Gli ingredienti? quelli della tradizione:
lenticchie,
sedano, carota e cipolla,
un pio di patate,
brodo vegetale,
concentrato di pomodoro,
olio evo,
sale e pepe.
Per la preparazione occorre cucinare normalmente le lenticchie:
in una casseruola fate un leggero soffritto con poco olio e un trito di carota, cipolla e sedano. Unite le lenticchie e le patate tagliate a dadini. Bagnate con abbondante brodo vegetale, unite un paio di cucchiai di concentrato di pomodoro, salate, pepate e lasciate cuocere coperte a fuoco basso per almeno 45 minuti.
Nel frattempo cuocete il cotechino (io ho usato quello precotto che va solo bollito per una ventina di minuti) e fatelo raffreddare.
Quando le lenticchie sono cotte frullatele con l'aiuto di un minipimer e disponetele nei bicchierini. Affettate il cotechino e infilate le fette in uno spiedino di legno. Componete i bicchierini e portate a tavola ancora caldi... BUON ANNO!!!

sabato 29 dicembre 2012

Meringa Montblanc


Il Montblanc è sempre stato uno dei miei dolci preferiti e uno dei dolci che considero natalizi per eccellenza... quando se non a Natale ci si può concedere questa delizia con centinaia di calorie per cm quadrato?
Quest'anno ho voluto presentare un Montblanc rivisitato, velocissimo da preparare... una vera bomba calorica per concludere in bellezza la cena della vigilia.
Per 4 persone:
4 meringhe,
panna montata,
crema di marroni,
marrons glacès in pezzi.
La ricetta è semplicissima e velocissima: tagliate a metà le meringhe, riempitele con la crema di marroni, aggiungete uno strato di panna montata sopra la quale appoggerete i pezzi di marrons glacès. Chiudete con la parte superiore della meringa e servite... i vostri ospiti si leccheranno le dita!

venerdì 28 dicembre 2012

Tagliolini polpa di granchio e puntarelle


L'idea era quella di cucinare dei tagliolini coi carciofi... la stagione è quella giusta e in sardegna, patria del carciofo, non avrei dovuto faticare molto a trovare queste belle verdure, fresche e croccanti, appena colte da qualche campo dell'oristanese... e infatti li ho trovati... ma che prezzi!!! Non voglio sembrare la solita brianzola tirchia ma a tutto c'è un limite! La scorsa settimana a Milano ho trovato carciofi bellissimi (sardi) per 2 euro 4 pezzi e qui 6 euro 4 pezzi! W il km zero!!!
E così ho deciso di ripiegare sulle puntarelle che peraltro sono buonissime e decisamente più economiche!
Ecco la ricetta per 4 persone:
250 gr di tagliolini all'uovo,
100 gr di formaggio quark,
10 bastoncini di surimi,
1 cespo di puntarelle,
gamberetti sgusciati,
sale e pepe.
Frullate il surimi con il formaggio spalmabile. Nel frattempo pulite e tagliate le puntarelle e fatele saltare qualche minuto in padella con poco olio evo; devono rimanere un po' croccanti. In un padellino cuocete pochi istanti i gamberetti ed eventualmente bagnateli con un goccio di brandy.
Portate a bollore abbondante acqua salata, tuffate i tagliolini e scaldate in una padella il composto di formaggio e polpa di granchio ammorbidendolo con abbondante acqua di cottura della pasta.
Quando i tagliolini sono cotti fateli amalgamare in padella con la crema di formaggio, aggiungete le puntarelle e componete il piatto aggiungendo i gamberetti saltati e una macinata di pepe bianco e di sale nero.

giovedì 27 dicembre 2012

Capesante agli agrumi e gamberi lardellati


La cena della vigilia di Natale per tradizione è a base di pesce, cosa assai difficoltosa per una come me che non mangia pesce! Negli ultimi hanni per fortuna, forse grazie alle continue sollecitazioni ;-) ho imparato a mangiare qualcosa che ci regale il mare... ma come dice mio marito sono di "bocca fina" e allora prediligo gamberi, aragoste, astici... non avevo mai provato però le capesante. E allora mi sono cimentata in questo bis di antipasti di mare: capesante agli agrumi e gamberoni lardellati.
Per le capesante (per 2 persone):
6 capesante,
20 gr di burro,
1 arancia,
una manciata di pistacchi,
sale e pepe.
Lavate le capesante e asciugatele delicatamente con della carta assorbente, adagiatele nelle loro conchiglie.
Preparate nel frattempo il burro aromatizzato agli agrumi: grattugiate la scorza di mezza arancia, unitela con 1 cucchiaio di succo al burro a temperatura ambiente. Quando il tutto è amalgamato bene aggiungete sale, pepe e i pistacchi sbucciati e tritati finemente.
Appoggiate una noce di burro agli agrumi sulle capesante e infornate per 5 minuti sotto il grill.
Preparate anche i gamberoni:
6 gamberoni,
1 bicchierino di brandy
salsa worcester,
basilico,
6 fette di lardo.
Pulite i gamberoni togliendo anche la testa e lasciateli marinare in un composto di brandy con qualche goccia di salsa worcester e delle foglioline di basilico. Toglieteli quindi dalla marinata e avvolgete ogni gambero in una fetta di lardo. Infilate in uno spiedino di legno 3 gamberoni e cuocete in forno per 5 minuti girandoli a metà cottura.

Un BUON Natale... anzi due!


La tavola di Natale deve essere ogni anno diversa e quest'anno in onore del nostro viaggio in India ho optato per un colore oro e arancione... dà proprio l'idea della festa!
In questo post però non parlerò di cucina... troverete le mie ricette delle feste nei post successivi e precedenti... qui voglio solo ricordare le persone che hanno diviso con me i miei due Natali e che con me hanno condiviso delizie, piatti raffinati e della tradizione, golosità e raffinatezze, sorrisi, risate, sorprese e gioia in questi 2 giorni di festa e allora grazie a (in ordine di apparizione!):
Giorgio, NonnaLu, NonnoPeppo, Joe, Manu, Gaietta, Mattia, Nonna Olga, Bianca, Nicola, Camilla e Domi, Francesca, Isaac e il piccolo Matteo...
Grazie a tutti e a tutti...

lunedì 24 dicembre 2012

Crema di mascarpone delle feste


Non può mancare a Natale sulla mia tavola... è candida, spumosa, dolce ma un po' alcolica... quello che serve per concludere il pranzo delle feste!
Ecco la ricetta per la crema di mascarpone che ho imparato dalla mia mamma:
500 gr di mascarpone,
1 bicchierino di brandy,
3 uova,
2 cucchiai di zucchero.
Montare i tre tuorli con lo zucchero, aggiungere il brandy e poi piano piano il mascarpone. Mescolare bene e aggiungere i 3 albumi montati a neve ben ferma. Mescolare lentamente dal basso verso l'alto per incorporare gli albumi e tenere la crema in frigorifero fino all'utilizzo.
Ottima per farcire o accompagnare panettone e pandoro accompagnata da un bel calice di bollicine italiane...e Buon Natale a tutti!

venerdì 21 dicembre 2012

Depuriamoci: vellutata di carote e cannella


Quattro giorni a casa dei "papini" hanno significato per me e mio marito una specie di tour de force eno-gastronomico... NonnaLu ha preparato di tutto... dal brasato coi funghi al carpaccio di polpo, dalla paella alle lenticchie col cotechino, per non parlare di dolci e dolcetti tra cui la sua mitica torta di mele e la crema al mascarpone... NonnoPeppo non è stato da meno con i vini stappati: barolo, carignano, amarone solo per citarne alcuni. E così passato il primo Natale milanese e in attesa del secondo Natale sardo abbiamo deciso di cercare di purificarci con una settimana dedicata alle verdure... voi comuni mortali con un Natale solo potete usare queste ricette dopo i bagordi che vi accompagneranno nei prossimi giorni fino a Capodanno!
Oltre a minestre e minestroni ho sperimentato questa vellutata di carote e cannella:
500 gr carote,
250 gr patate,
2 cipolle,
1 litro di acqua,
sale, pepe e cannella a piacere.
La ricetta è semplicissima e praticamente priva di calorie! In una casseruola mettete a freddo le patate, le carote e le cipolle tagliate a pezzetti, coprite con l'acqua, portate a bollore e cuocete coperto per 30 minuti. A questo punto frullate tutto e salate e pepate a piacere. Io ho aggiunto un mezzo cucchiaino di cannella in polvere per rendere la vellutata più saporita e anche più natalizia. Non devono mancare naturalmente crostini o pane carasau abbrustolito!

giovedì 20 dicembre 2012

Lasagna di polenta e carciofi


Ebbene sì il primo dei miei due "natali" è passato... la scorsa domenica infatti abbiamo festeggiato il Natale milanese in compagnia dei miei "papini" NonnaLu e NonnoPeppo, del mio fratellino Joe e della sua mogliettina Manu, dei miei nipotibelli Gaia e Mattia e naturalmente del mio maritino... un bellissimo pranzo, un'occasione per stare tutti insieme una volta tanto, tante cose buone da mangiare (e da bere!!!), tanti regali e tanti sorrisi...
Il mio contributo al pranzo si è sintetizzato in un primo che coniuga la mia essenza sardo-lombarda: una lasagna di polenta e carciofi.
Ecco gli ingredienti:
350 gr di polenta istantanea,
8 carciofi,
300 gr di robiola,
parmigiano grattugiato qb,
sale e pepe.
Preparate la polenta e stendete quando è ancora calda un primo strato spesso 1 cm in una pirofila. Per stenderla uniformemente servitevi di un cucchiaio bagnato nell'acqua fredda.
Cospargete la superficie con la robiola lavorata con poco sale e pepe e poi con abbondanti carciofi che avrete prima pulito, tagliato a fettine sottili e fatto trifolare in padella con olio e cosparso di prezzemolo.
Sopra ai carciofi cospargete abbondante parmigiano e poi continuate con un secondo strato di polenta e così via, fino a concludere con i carciofi e il parmigiano.
Prima di servire mettete la lasagna di polenta in forno per una ventina di minuti e a gratinare per gli ultimi 5. Servite con un giro d'olio evo e una macinata di sale nero.
Buon Natale!

lunedì 17 dicembre 2012

Linguine radicchio e stracchino


Le linguine sono uno dei formati di pasta che prediligo e cerco sempre delle ricette che possano renderle gustose, cremose.
Il radicchio al contrario è una delle insalate che mi piacciono meno, anzi a dire il vero ho cominciato ad utilizzarlo da poco... non ho mai amato il gusto amaro e facco ancora fatica ad apprezzarlo appieno.
Ho cercato allora di inventare una ricetta che mitigasse un po' il sapore del radicchio e che in un certo senso lo esaltasse. Per farlo ho provato ad usare le dolcissime nocciole che papà ha raccolto e che ha amabilmente sgusciato per la sua bambina... chi, se non un papà, farebbe una cosa simile? Chi passerebbe ore a sgusciare nocciole che a tutti i costi devono entrare nel mio bagaglio a mano già pesantissimo? ho rischiato di dovermi mangiare un chilo di nocciole in aeroporto!!!
Comunque le nocciole sono arrivate sane e salve nell'isola e poi sono finite abbinate a stracchino e radicchio in questa pasta che vedrei bene in una sera d'inverno davanti al camino e con un bel vino rosso tipo nebbiolo delle langhe...
Per 4 persone:
350 gr di linguine,
1/2 cespo di radicchio lungo di treviso,
160 gr di stracchino,
nocciole tostate qb,
olio evo.
Mentre fate bollire abbondante acqua per le linguine in una padella fate scaldare poco olio e insaporite il radicchio lavato e tagliato sottile. Quando il radicchio sarà appassito aggiungete nella stessa padella lo stracchino e scioglietelo con un po' di acqua di cottura della pasta.
Scolate la pasta e tuffatela nella padella con lo stracchino e il radicchio. Risottatela e servitela con la nota dolce e croccante dlle nocciole tostate in forno.



venerdì 14 dicembre 2012

Strudel di ricotta e peperoni


Devo partire per i festeggiamenti del mio Natale milanese e in frigorifero ho una confezione di ricotta e due bei peperoni... non li posso lasciare lì, soli soletti, altrimenti al mio ritorno potrei trovare nuove forme di vita che, dal punto di vista della biologa che è in me, potrebbero essere molto interessanti ma che preferisco studiare in laboratorio che nel mio frigo!
E allora? Tutta questa premessa solo per dirvi che ho preparato un fantastico strudel salato con ricotta e peperoni. Ecco gli ingredienti:
1 rotolo di pasta sfoglia,
1 peperone giallo e 1 rosso,
1 cipolla,
250 gr di ricotta,
parmigiano grattugiato,
2 uova,
sale e pepe.
In una padella fate saltare a fuoco vivace la cipolla affettata e i 2 peperoni tagliati a tocchetti. Quando saranno cotti ma non troppo molli uniteli alla ricotta mescolata con le 2 uova e il parmigiano. Salate e pepate a piacere e stendete il composto così ottenuto sulla pasta sfoglia, formando uno strudel che infornerete a 180àC per 20 minuti.
E' ottimo come antipasto ma può costituire anche un perfetto secondo vegetariano.

martedì 11 dicembre 2012

La Busecca di S. Caterina


Da un po' di tempo voglio inserire questo post nel mio blog ma solo oggi sono riuscita a scaricare le foto della Sagra di S. Caterina che si tiene nell'ultimo fine settimana di Novembre a Gorgonzola (Mi).
Una sagra storica con tanto di torroni e frittelle, animali in piazza per la gioia dei più piccini, spettacoli, mostre e... cucina lombarda di una volta!
Devo fare una confessione... alla mia tenera età non avevo mai mangiato uno dei piatti più tipici della cucina brianzola, milanese, lonbarda: la trippa o meglio come diciamo noi "lumbrad" la "busecca"... mi ha sempre fatto un po' ribrezzo il pensiero di mangiare lo stomaco di un bovino... e allora mi sono fatta forza e in occasione della sagra l'ho assaggiata. Buonissima! Calda e fumante nel freddo del tardo autunno lombardo è stata un'eccellente scoperta (grazie Matteo!).
Non so se la cucinerò spesso a casa ma ho rubato la ricetta di questo piatto che fa parte della storia dei miei genitori e dei miei nonni.
Se qualcuno di voi volesse cimentarsi in questa preparazione un po' lunga ma che va preservata perchè è parte della più antica tradizione culinaria lombarda ecco gli ingredienti:
800 gr di trippa (precotta),
1 cipolla,
1 gambo di sedano,
200 gr di carote,
qualche foglia di alloro,
400 gr di pomodori pelati,
300 gr di fagioli,
olio evo,
parmigiano grattugiato,
sale q.b.
In una padella fate "asciugare" la trippa tagliata a striscioline e sciacquata ripetutamente.
In un altro tegame mettete l'olio e cipolla, sedano e carote tagliati a tocchetti, fate soffriggere, aggiungete i pelati frullati, le foglie di alloro, i fagioli e poi la trippa. Aggiustate di sale e lasciate cuocere per un paio di ore aggiungendo all'occorrenza acqua calda. La busecca è decisamente brodosa!
Servitela con abbondante parmigiano grattugiato...

lunedì 10 dicembre 2012

Lasagne di Natale

No, non sono impazzita, non è ancora Natale (anche se chi mi conosce sa che per me ogni anno cade in una data diversa)... ho solo provato a cucinare le lasagne che vorrei proporre al giorno di Natale quando, come sempre, ci riuniremo con grande piacere intorno alla nostra tavola.
Di Natali ne festeggio 2 io, non sono normale nemmeno in questo! Vivendo in un'isola sperduta nel mezzo del Mar Tirreno mi è impossibile raggiungere o farmi raggiungere dai miei parenti lombardi per le feste e allora come fare? Niente di più semplice... quest'anno si farà il Natale lombrado il 16 dicembre e quello sardo il 25!
Doppie feste, doppi regali, doppi pranzi, doppi chili presi!!! Ma anche doppia allegria, doppi sorrisi, doppia gioia...
Per il Natale lombardo ho pensato a una lasagna di polenta e carciofi (sardi!) che vi proporrò nei prossimi blog, mentre per il Natale sardo ho provato questa lasagna bianca con salsiccia e brie, davvero festosa!
Per la pasta all'uovo la mia ricetta classica è:
200 gr di farina,
2 uova
Se si vuole fare più leggera suggerisco di usare 1 uovo solo e 1 uovo di acqua
Impastare e stendere sottilissima (come solo la mia mamma sa fare!)
Pe la besciamella altra ricetta classica:
50 gr di burro,
3 cucchiai colmi di farina,
un pizzico di sale,
noce moscata,
500 ml di latte
In un pentolino preparate la roux facendo sciogliere il burro e aggiungendo la farina. Mescolare il composto e aggiungere a quasto punto il latte continuando a mescolare. Unire il sale e la noce moscata. Quando la salsa si addensa è pronta.
Ecco gli altri ingredienti necessari:
500 gr di salsiccia,
sedano, carota e cipolla per il soffritto,
olio evo,
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro,
250 gr di brie,
parmigiano grattugiato qb
In una padella fate soffriggere in poco olio sedano, carota e cipolla tritati finemente, aggiungere la salsiccia sbriciolata, salate, pepate e fate cuocere finchè la salsiccia risulterà cotta ma non asciutta. A piacere aggiungete un cucchiaio di concentrato di pomodoro e cuocete ancora pochi minuti.
A questo punto siamo pronti per assemblare la nostra lasagna:
nella teglia mettete un leggero strato di besciamella, stendete un foglio di pasta, coprite con la besciamella e poi con la salsiccia, aggiungete pezzetti di brie e cospargete con parmigiano grattugiato. Continuate fino ad esaurimento della pasta.
Cuocete la lasagna a 180°C per 20 minuti facendo gratinare per bene la superficie...
a questo punto non vi resta che aspettare il 25 Dicembre!



sabato 8 dicembre 2012

Linguine puntarelle, pancetta e olive


Lo scorso inverno ho scoperto le puntarelle o cicoria di catalogna... non le avevo mai assaggiate ma un'amica me le ha proposte in insalata, condite solo con olio e un filetto d'acciuga. Le ho trovate croccanti e fresche con quella punta appena appena amarognola che mi piace da morire... peccato che l'inverno era quasi finito e le puntarelle praticamente scomparse dai banchi del mercato.
Ieri però le ho viste fare capolino tra cavoli e verze e non ho resistito alla tentazione di preparare un gustoso piatto di linguine. Non amando le acciughe ho deciso di insaporire il tutto con un po' di olive e con della pancetta croccante.
Ingredienti per 6 persone:
500 gr di linguine,
un mazzo di puntarelle,
pancetta affumicata a cubetti,
olive verdi a piacere,
1 spicchi di aglio,
olio evo
Pulite minuziosamente le puntarelle e tagliatele sottili per il lungo, nel frattempo in una padella fate soffriggere un po' di olio con uno spicchio di aglio e la pancetta a cubetti. Quando la pancetta è quasi pronta mettete in padella anche le puntarelle e fatele saltare per qualche minuto fino a quando risulteranno croccanti. Unite le olive denocciolate e tagliate a pezzetti.
Quando la pasta è arrivata a cottura buttatela nella padella e fatela saltare con le verdure... sentirete che bontà!


giovedì 6 dicembre 2012

La cipollosa



Ultime cipolle della nostra produzione estiva... vista la giornata fredda e piovosa cosa c'è di meglio di una bella cipollosa? Cos'è la cipollosa??? la mia famosa zuppa di cipolle naturalmente!
Facile da preparare, calda fumante, brodosa, niente di meglio per scaldarsi. E naturalmente è poverissima di calorie e decisamente diuretica! Unico inconveniente le lacrime...
Io la preparo così:
4 cipolle grosse,
una grossa noce di burro,
1 litro di brodo di verdure,
2 cucchiai di farina,
fette di pane abbrustolito,
emmentaler,
sale e pepe q.b.
In una casseruola fate sciogliere il burro e unite le cipolle tagliate sottili, fate stufare per qualche minuto e poi aggiungere i due cucchiai di farina, mescolate bene e coprite col brodo bollente. Portate a bollore mescolando e lasciate cuocere coperto per una ventina di minuti. A questo punto potete decidere se lasciare le cipolle a pezzi o se frullare il tutto.
Servite la zuppa con del pane a fette abbrustolito e cosparso da abbondante emmentaler. Pepate a piacere.

martedì 4 dicembre 2012

Il ritorno: gnocchi di zucca al gorgonzola


Dopo una lunga vacanza (presto vi sommergerò di ricette indiane!!!) torno a raccontare la mia cucina...
Al rientro dopo questa lunga assenza ho trovato nel frigorifero pochi ingredienti ma una cosa è sopravvissuta: una bella zucca!
E allora eccomi qui a preparare gnocchi di zucca che con il loro arancione acceso mi ricordano i colori dell'India e con le spezie mi riportano ai profumi che ho respirato nel mio girovagare...
Per gli gnocchi:
700 gr di zucca,
350 gr di farina,
1 uovo,
cannella,
noce moscata,
sale e pepe.
Pulite la zucca, tagliatela a pezzi e infornatela a 180°C per 20/25 minuti. Schiacciatela con lo schiaccia patate e impastatela con l'uovo, le spezie e la farina.
Formate gli gnocchi delle dimensioni che preferite.
Tuffateli in abbondante acqua bollente e salata e conditeli con una crema fatta con gorgonzola sciolto con poco latte.


sabato 6 ottobre 2012

Farro d'autunno

Anche se mio marito dice che ho preparato un "ottimo becchime per i tacchini" (villano!...intanto ne ha mangiati 2 piatti!) credo che questa invenzione nata dalla necessità di svuotare il frigorifero sia decisamente ben riuscita. Solitamente uso il fatto o per zuppe invernali o per fresche insalate estive. Questa versione è una via di mezzo, giusta appunto per la mezza stagione. Ecco gli ingredienti:
300 gr di farro,
mezzo cavolfiore,
2 zucchine,
250 gr di zucca;
Saltare in padella le zucchine con poco olio e a fiamma vivace in modo che risultino un po' bruciacchiate, nel frattempo lessare il cavolfiore e la zucca tagliati a piccoli pezzi. Mentre il farro cuoce in abbondante acqua salata unite il cavolfiore e la zucca alle zucchine e saltate tutto in padella per insaporire le verdure. Unite anche il farro e servite. Ottimo freddo, caldo o con l'aggiunta di dadini di formaggio oppure con un po' di salsa di soia che lo rende più sapido.

mercoledì 3 ottobre 2012

Soufflè di Castelmagno e composta di pere al marsala


Alla sagra del Gorgonzola oltre al mio amato erborinato ho acquistato un bel pezzo di Castelmagno dop piuttosto stagionato e con un gusto deciso. Le prime notizie di un formaggio con questo nome, utilizzato come forma di pagamento delle gabelle dagli abitanti della zona di Castelmagno risalgono alla fine del tredicesimo secolo; probabilmente la sua produzione iniziò però ben prima, forse intorno all'anno mille. Un formaggio antico e fiore all'occhiello della cultura casearia piemontese.
Ho deciso di prepararlo sotto forma di soufflè accompagnato da una composta di pere al marsala.
Per il soufflè:
100 nl di latte,
50 gr di burro,
30 gr di farina,
3 tuorli d'uovo,
100 gr di Castelmagno grattugiato,
20 gr di parmigiano grattugiato,
1 cucchiaio di senape,
4 albumi,
sale, pepe,
noce moscata.
In un pentolino antiaderente portate a bollore il latte con il burro, un pizzico di sale, una grattatina di noce moscata e una macinata di pepe. Aggiungete la farina, mescolate bene e cuocete per circa un minuto. Togliete quindi dal fuoco e unite i tuorli, il Castelmagno e il parmigiano, la senape e per finire incorporate delicatamente i 4 albumi montati a neve. Mettete il composto in 4 stampini imburrati  e cuocete in forno preriscaldato a 200°C a bagnomaria per 15/20 minuti.
Per la composta di pere al marsala:
2 pere,
4 cucchiai di zucchero,
mezzo bicchiere di marsala.
In un pentolino mescolate le pere tagliate a tocchetti con lo zucchero e con il marsala. Portate ad ebollizzione e cuocete fino a quando la composta avrà raggiunto la densità desiderata (circa una quindicina di minuti).
A questo punto non vi resta che servire i vostri soufflè (prima che si sgonfino come hanno fatto i miei!) accompagnati dalla composta. Il gusto saporito del Castelmagno si accompagnerà bene con il dolce del marsala.

domenica 30 settembre 2012

A scuola di... candelaus




Quasi per gioco mi sono iscritta ad una lezione di pasticceria sarda ed è stata la scoperta di un universo meraviglioso... mi sono ritrovata in una bellissima classe con 10 signore naturalmente tutte sarde e tutte espertissime di dolci della tradizione e con due maestre bravissime e molto pazienti, Rita Olla e Annamaria Sarritzu, che con mani esperte ci hanno guidato alla produzione di uno dei dolci più elaborati, eleganti e delicati della tradizione sarda: Is Candelaus.
E così armate di santa pazienza ci siamo cimentate nella produzione di questo "cibo degli dei"...


Il procedimento per la preparazione è lunghissimo e molto elaborato... non è certo un dolce da fare all'ultimo momento... ci vogliono alcuni giorni ma il risultato vi stupirà. Si tratta di gioielli veri e propri che non sfigurerebbero sulle tavole di sultani o regine...
Si parte dalla preparazione della scodellina:
1 kg di mandorle tritate finissime (quasi in farina),
400 gr di zucchero,
1 bicchiere di acqua di fiori d'arancio,
3 bicchieri di acqua.
Mettere sul fuoco in una pentola antiaderente lo zucchero mescolato con l'acqua e l'acqua di fiori di arancio. Senza mescolare portare ad ebollizione e togliere dal fuoco quando toccandolo con due dita comincia a "filare". Unire lo zucchero caldo alla farina di mandorle e mescolare energicamente. Lasciar raffreddare l'impasto e una volta raffreddato formare delle piccole palline e con l'aiuto di poca farina formare le scodelline... occorre un po' di manualità e soprattutto molta pazienza!
Le scodelline devono asciugare almeno un giorno prima di essere cotte in forno a 100-120°C fino a quando assumeranno un colorito dorato ma non bruciato.
A questo punto si prepara lo sciroppo di zucchero per glassare le scodelline:
1/2 kg di zucchero,
1 bicchiere di acqua di fiori d'arancio,
acqua q.b.
In una pentola antiaderente mescolare gli ingredienti e aspettare che bollano. Quando toccandolo diventa filamentoso e biancastro è pronto per essere spennellato sulle scodelline (2 volte all'esterno e 1 ll'interno); lo sciroppo deve rmanere sempre sul fuoco molto basso per rimanere fluido.
Si lasciano quindi asciugare le scodelline e si prepara il ripieno: la sfogliata, "su sfolliau":
1200 gr di zucchero,
1 kg di mandorle sfogliate,
4 bicchieri di acqua,
2 bicchieri di acqua di fiori d'arancio
la scorza gratugiata di 2 limoni;
In una pentola antiaderente mettere lo zucchero, l'acqua e l'acqua di fiori di arancio. Mettere sul fuoco senza far bollire. Una volta che lo zucchero è sciolto aggiungere le mandorle e far sobbollire a fuoco dolce per alcuni minuti fino a quando il composto avrà assunto un colore dorato e traslucido. A questo punto aggiungere la scorza del limone e aspettare che il composto si raffreddi.
Si riempiono quindi le tazzine avendo cura che la superficie sia ben appiattita. Ancora una volta si lascia asciugare qualche ora o anche per un giorno intero e poi si glassa la superficie con due mani di sciroppo di zucchero. Una volta asciutti i candelaus possono finalmente essere decorati con un bordo di carta d'oro commestibile e con una decorazione fatta con la glassa reale "sa pinta":
1 albume,
6 volte il peso dell'albome di zucchero a velo;
Mescolare l'albume e lo zucchero e quindi montare a neve fermissima con una frusta elettrica.
Riempire dei conetti di carta trasparente per dolci o di carta da forno e decorare delicatamente i nostri candelaus...
Dopo tutta questa lavorazione avrete prodotto dei veri gioielli... peccato mangiarli!


venerdì 28 settembre 2012

Risotto alla zucca e gamberi

Che fare con una scodella di cremosa di zucca avanzata? In casa mia non si butta niente (a maggior ragione se la cremosa è così buona!)... e allora? risotto!
Ecco gli ingredienti:
350 gr di riso arborio,
1 scodella di cremosa di zucca allo zenzero,
brodetto di pesce,
vino bianco q.b.
gamberoni a piacere,
brandy q.b.
Pulite i gamberoni, sgusciateli, mettete le teste in acqua fredda con una carora e mezza cipolla e fate sobbollire a lungo. Cuocete in padella i gamberoni per pochi minuti girandoli e bagnateli con un poco di brandy. Teneteli da parte e preparate il risotto: fate il soffritto con un po' di olio e la cipolla, aggiungete il riso e fatelo tostare, bagnatelo con del vino bianco, e portatelo a cottura bagnandolo col brodetto di gamberi filtrato. A metà cottura unite la zuppa di zucca e continuate a fuoco basso fino a cottura.
Servite il risotto cremoso con i gamberi... riciclo riuscito!

mercoledì 26 settembre 2012

meglio tardi che mai: cheesecake agli amaretti e cioccolato


Il mio amico Guido ha compiuto 50 anni ma non ho potuto festeggiare con lui vista la mia assenza da Cagliari... ma anche se in ritardo non si possono dimenticare i compleanni degli amici e così ecco la mia torta ritardataria! Adoro le cheesecake senza cottura per la loro freschezza e (apparente) leggerezza. Ma questa volta avevo voglia di qualcosa di più sfizioso della solita copertura con la frutta... e allora cioccolato!
Anche la base invece di essere preparata con i soliti biscotti secchi ho deciso di farla con gli amaretti per dare alla torta un tono più deciso. Il risultato è stato molto apprezzato... ecco come l'ho preparata:
200 gr amaretti (di Vicenza),
80 gr di burro,
250 gr di ricotta,
100 gr di panna,
170 gr di yogurt greco,
2 albumi montati a neve,
1 bustina di vanillina,
80 gr di zucchero a velo,
12 gr di colla di pesce,
cacao amaro in polvere,
gocce di cioccolato,
mandorle a scaglie.
Sciogliete il burro e unitelo agli amaretti tritati finemente (quasi una polvere). Mescolate e stendete il composto sulla base di una tortiera a cerniera coperta con un foglio di carta da forno inumidito e strizzato. Compattate il composto con le mani sul fondo della tortiera e mettete in frigo per almeno 30 minuti.
In una ciotola mescolate la ricotta, la panna, lo yogurt e la vannillina con lo zucchero a velo. Unite i due albumi montati a neve cercando di non smontarli troppo e per ultimo la colla di pesce precedentemente ammollata in acqua e sciolta in poco latte caldo.
Disponete la crema ottenuta sulla base di biscotti e lasciate in frigorifero a solidificare per almeno 3 ore.
A questo punto potte togliere la torta dalla tortiera e decorarla a piacere con il cacao amaro, le gocce di cioccolato e le scaglie di mandorle. Auguri Guido!

lunedì 24 settembre 2012

Benvenuto autunno: cremosa di zucca allo zenzero, panna acida e pistacchi

L'autunno è arrivato anche se qui a Cagliari il sole splende ancora inesorabile e il termometro supera i 30°C. Ma se il calendario dice che è autunno significa che devo adeguare i miei piatti alla nuova stagione... e allora eccomi pronta a utilizzare due bellissime zucche che mi hanno regalato per fare una ricetta decisamente autunnale se servita calda fumante ma che va benissimo anche negli ultimi refoli d'estate servita tiepida:
Cremosa di zucca allo zenzero con panna acida e pistacchi pepati. Ecco gli ingredienti:
700 gr di zucca;
300 gr di patate,
1 cipolla,
1 litro di brodo di verdura,
1 spicchio di aglio,
olio evo,
zenzero a piacere,
panna acida,
pistacchi tostati e pepati.
In una capiente pentola fate un soffritto con un po' di olio, lo spicchio d'aglio e la cipolla. Aggiungete un'abbondante spolverata di zenzero in polvere o meglio ancora fresco. Togliete l'aglio e aggiungete la zucca e le patate pulite e tagliate a dadini. Fate insaporire qualche minuto e poi coprite con il brodo caldo. Mettete un coperchio e lasciate cuocere per circa 20 minuti. Quando la zucca e le patate saranno ben cotte regolate di sale e frullate il tutto con un frullatore ad immersione.
Impiattate la zucca e al centro appoggiate una manciata di pistacchi e una o due cucchiaiate di panna acida che avrete preparato mescolando 100 gr di yogurt greco, 100 ml di panna da cucina e il succo di 1/2 limone.
La zuppa sarà dolce e cremosa e la panna acida le donerà quel tocco di freschezza che si sposa perfettamente con il gusto dello zenzero. Servite con dei bei crostini di pane fragranti.
Benvenuto autunno!

sabato 22 settembre 2012

L'aragosta di fine estate


Questa estate è stata indimenticabile... tanto mare, immersioni con mille pesci, cene con gli amici, i papini che sono venuti da noi, matrimoni e battesimi, giorni di festa, i nipoti... una bella estate serena e piena di gioia. Come celebrarla in attesa di un autunno altrettanto stimolante? Naturalmente con una bella (e buona) aragosta alla catalana accompagnata da fiumi di bollicine ghiacciate!
In questo caso non sono io però l'autrice di tanta bontà... non riesco a cucinare l'aragosta. La mia coscienza da biologa me lo impedisce? (ma la stessa coscienza non mi impedisce di mangiarla quando me la trovo nel piatto!!!). O forse è solo la pigrizia? O forse perchè Giorgio la fa così bene... insomma ogni tanto mi piace essere coccolata e viziata anche a tavola e ci sono cose che non sono previste nel mio mansonario (come direbbe il mio papino)... una di queste è l'aragosta.
Ecco allora la ricetta del mio maritino:
1 aragosta,
4 pomodori maturi,
1 cipolla rossa,
olio evo.
Immergete l'aragosta in acqua bollente e salata per circa 20 minuti. Toglietela e aspettate che si raffreddi. Tagliatela a metà e togliete tutto il carapace, tagliate quindi la polpa a pezzetti. Una volta pulita per intero conditela con olio, i pomodori tagliati a dadini e la cipolla fresca affettata sottilissima.
Un brindisi aspettando la prossima estate...


venerdì 21 settembre 2012

Alla Sagra del Gorgonzola


Dopo un breve periodo di assenza (lavorativa e quindi giustificata!) torno a scrivere di cibo...
Immaginate una biologa che ama il mare. Dove potrebbe vivere se non in Sardegna? Immaginate ora la stessa biologa che ama anche il cibo. Dove potrebbe lavorare se non a Gorgonzola??? Ebbene sì ho la fortuna di lavorare anche per il comune che ha dato i natali al celeberrimo formaggio erborinato che ha deliziato i palati di tutto il mondo... e nel mese di settembre a Gorgonzola ha luogo la sagra del gorgonzola... che dire? Bancarelle che propongono degustazioni del cremoso formaggio in tutti i modi: gnocchi al gorgonzola, risotto al gorgonzola, polpette con gorgonzola, polenta pasta di salame e gorgonzola... persino dolci al gorgonzola! Per me e per il mio palato è il paradiso!
Il tutto naturalmente contornato da venditori di prelibatezze provenienti da tutta Italia: dai formaggi piemontesi, ai mieli delle nostre prealpi, ai salumi calabresi e naturalmente, vista la stagione, i primi funghi e le prime castagne... come resistere???
Non sto a descrivere cosa ho mangiato (e bevuto) in questi due giorni di orgia culinaria ma vi dico solo che un bel pezzo di gorgonzola cremoso mi ha seguito fino in Sardegna per deliziare oltre al mio anche il palato del mio maritino.
L'ho preparato in un piatto veloce e gustosissimo: filetto di maiale con gorgonzola e noci.
1 filetto di maiale,
gorgonzola qb,
noci,
sale blu di persia.
In una padella rovente mettete poco olio e qualche granello di sale grosso (nel mio caso blu di persia). Appoggiate i filetti di maiale tagliati a medaglioni spessi due dita e cuoceteli per 2 minuti per lato. All'ultimo copriteli con una fetta di gorgonzola facendo in m odo che si sciolga leggermente.
Servite subito cospargendo con le noci tritate grossolanamente. Accompagnate con un buon vino rosso strutturato... e l'anno prossimo vi aspetto alla sagra del gorgonzola!




mercoledì 5 settembre 2012

Torta di ricotta e marmellata di fichi



Ho preparato la marmellata di fichi approfittando della quantità esagerata di fichi prodotti dalla pianta che si trova nel giardino dell'ufficio di mio marito (e che nessuno raccoglie...). erano così grossi e dolci che la marmellata è venuta dolcissima... molto buona ma un po' stucchevole. Per la colazione non va bene, preferisco quella di arance o di pesche ma l'ho trovata ottima accompagnata con un pecorino stagionato che abbiamo acquistato nel nostro giro in moto in barbagia.
Volevo però trovare una ricetta che la esaltasse ma che contenesse un po' il suo gusto decisamente zuccherino... ecco la torta che ho provato e che è risultata davvero deliziosa:
pastafrolla,
1 vasetto di marmellata di fichi, 500 gr di ricotta vaccina,
1 uovo.
Nella tortiera stendete la pastafrolla precedentemente preparata secondo la ricetta che trovate qui, avendo cura di tenerne una piccola parte per le decorazioni. Sopra la pastafrolla spalmete tutto il vasetto di marmellata e coprite il tutto con la ricotta alla quale avete precedentemente mescolato 1 uovo intero. Decorate a piacere la torta con la pastafrolla conservata e infornate a 180°C per 30-40 minuti.
In inverno probabilmente sarebbe buona tiepida ma in questo periodo ancora estivo io ho preferito tenerla in frigorifero e servirla fredda con un bicchiere di "nasco", vino liquoroso di Cagliari.

lunedì 3 settembre 2012

Risotto anni '80 rivisitato: crema di gamberi


Avrei voluto provare a fare il risotto classico degli anni '80 e cioè con la crema di scampi, ma non avendone a disposizione mi sono accontentata di una quindicina di gamberoni.
Per un risotto per 4 persone:
350 gr di riso carnaroli,
15 gamberoni,
100 ml di panna,
100 ml di latte,
1 bicchierino di brandy,
1/2 bicchiere di vino bianco,
1 carota,
1 gambo di sedano.
Ho preparato il fumetto di pece mettendo in acqua fredda una carota, il sedano (e non la cipolla che ci andrebbe ma che a papi non piace...), un po' di sale e le teste dei gamberoni. Ho portato a bollore e lasciato bollire per una buona mezz'ora.
Nel grattempo in una padella ho cotto con un filo d'olio i gamberoni sgusciati, li ho sfumati con il brandy e li ho lasciati raffreddare.
Ne ho lasciati 4 interi e i rimanenti li ho frullati con la panna e il latte.
Ho preparato il risotto con un normale soffritto a cui ho aggiunto il riso, l'ho fatto tostare, l'ho sfumato con del vino bianco e l'ho portato a cottura usando il fumetto di pesce filtrato.
A due terzi della cottura ho aggiunto al risotto la crema di gamberi e ho portato a termine la cottura.
Ho servito con un gamberone per decorazione.
Cremoso, vellutato, con questa ricetta si esalta davvero la dolcezza dei crostacei...

venerdì 31 agosto 2012

Tarte Tatin di pesche


La storia delle tarte tatin è simpatica... pare che sia stata un'invenzione delle sorelle Tatin appunto, che per prime, per un errore hanno cotto una torta di mele al contrario, ottenendo un risultato squisito e dando il via e il nome a un modo di fare torte dolci o salate, cotte sottosopra...
Ecco la mia tarte tatin d'estate, fatta con la frutta (in questo caso pesche sciroppate):
16 mezze pesche sciroppate,
1 confezione di pasta sfoglia,
100 grammi di amaretti.
La preparazione è facile e veloce:
in una teglia da torta mettete le pesche con il buco verso l'alto, riempite il buco e gli spazi tra le mezze pesche con amaretti sbriciolati e coprite il tutto con la pasta sfoglia. Mettete in forno per 20 minuti a 180°C e una volta sfornata e raffreddata capovolgete la vostra gustosa tarte tatin.


mercoledì 29 agosto 2012

Filetto di maiale in crosta


Sono arrivati i papini! Mamma e papà Crippa sono in Sardegna per un paio di settimane... sono felice che siano a casa nostra e che possano godersi anche loro un po' questo splendido mare.
Papi è un po' schizzinoso a tavola... niente cipolle, nè pomodori, no ai peperoni e a quasi tutte le verdure... cosa cucinerò per 15 giorni??? Pane, salame e un bel bicchiere di vino?
Un piatto gustoso che è sicuramente di suo gradimento è il filetto di maiale in crosta:
1 filetto di maiale,
pancetta a fette sottili,
1 pasta sfoglia,
olio evo,
salvia,
poco latte.
Fate rosolare a fuoco vivace il filetto per pochi minuti in una padella con olio e salvia tritata.
Fate leggermente raffreddare il filetto e avvolgetelo con le fette di pancetta. Adagiatelo nella pasta sfoglia, avvolgetelo e spennellate la sfoglia con il latte. Infornate a 180°C per 30 minuti (coprendolo con carta stagnola se la sfoglia tende a bruciarsi).
Io l'ho servito con del cavolo in insalata... e i papini hanno apprezzato!

martedì 21 agosto 2012

Ravioli al vapore


Continua la passione per la cucina cinese e in un caldissimo pomeriggio agostano mi cimento con la preparazione dei miei adorati ravioli al vapore.
Io da sola ne potrei mangiare una trentina perchè risultano leggeri anche se molto saporiti... i vantaggi della cottura al vapore...
Ecco le dosi per 30 ravioli:
per la pasta:
150 ml di acqua,
250 gr di farina,
1 pizzico di sale.
Versate la farina a fontana, aggiungete il sale e poco a poco l'acqua. Impastate a lungo fino ad ottenere una pasta omogenea che lascerete riposare in frigorifero chiusa nella pellicola per 1 ora circa.
Nel frattempo ptete prparare il ripieno:
250 gr di carne trita di maiale,
1 carota,
200 gr di cavolo cinese o verza,
1 cipolla,
zenzero in polvere q.b.
erba cipollina q.b.
3 cucchiai di salsa di soia.
In una pentola wok fate soffriggere in poco olio la carota e la cipolla tritate finemente e il cavolo affettato sottile. Dopo qualche minuto aggiungere la carne trita, unire lo zenzero e portare a cottura. Condire con la salsa di soia, aggiungere l'erba cipollina e fate raffreddare il composto prima di riempire i ravioli.
Stendete la pasta sottilissima, tagliate con un coppapasta o con un bicchiere dei cerchi di circa 8 cm di diametro e riempiteli col composto, chiudendo a piacere (io li ho fatti tipo culurgionis).
Cuocete al vapore per una quindicina di minuti e gustate con salsa di soia o con salsa piccante.

lunedì 20 agosto 2012

Pasta, friggitelli e fantasia...



I friggitelli mi hanno proprio stregato,  col loro sapore dolce ma deciso, con la loro facilità nella preparazione, col loro colore verde brillante che dà freschezza e gioia alla tavola... non li avevo ancora provati con la pasta e allora mi sono inventata questa ricetta:
350 gr di caserecce,
8 friggitelli;
1 porro,
6 pomodori secchi sott'olio,
8 foglie di basilico sott'olio,
briciole di pane q.b.
Cuocete le caserecce o comunque della pasta corta in abbondante acqua salata e nel frattempo in una padella mettete un po' di olio evo, il porro tagliato sottile e i friggitelli piliti e tagliati a pezzetti o ad anelli. Fate cuocere i friggitelli a fuoco vivo fino a quando saranno teneri e prelevatene 1/3 che frullerete con un frullatore ad immersione con i pomodori secchi sott'olio, il basilico e un pizzico di sale.
Mescolate la crema che risulta con i friggitelli in padella e condite la pasta aggiungendo un po' di acqua di cottura.
Preparate i piatti e spolverizzateli con delle briciole di pane fatte tostare in un padellino con un po' di olio.





sabato 18 agosto 2012

Barbagia di Seulo on the road




Calda giornata di ferragosto... ideale per un bel giro in moto per i monti della Barbagia... aria fresca, curve e controcurve, saliscendi, boschi secolari, piccoli paesi... che meraviglia la Sardegna dell'interno quando tutti sono in spiaggia!
Partiamo di buon ora da Cagliari e ci dirigiamo verso Senorbì per poi dirigerci verso Mandas, seguendo il percorso del famoso trenino verde. A Serri giriamo in direzione est verso il lago del Flumendosa che ci regala i suoi bei panorami riflessi nelle acque fresche. Si prosegue verso Sadali con una breve sosta per ammirare la cascatella di S. Valentino e poi via, di nuovo in sella verso Seulo, Gadoni e poi Aritzo, patria delle castagne sarde! Qui ci fermiamo approfittando della festa del paese per comprare dell'ottimo pecorino e del miele (di castagno naturalmente) e per gustare il torrone appena fatto, ancora caldo... non potete immaginare la bontà!
Ultima tappa della mattinata e meta del nostro viaggio è Tonara, la città del torrone appunto...
Qui è obbligatoria la sosta per il pranzo al Ristorante Muggianeddu dove gustiamo antipasti di verdure e salumi, ravioli di patate e menta fritti, polpettine al sugo, per poi passare ai maltagliati alla Muggianeddu e finire con un bel piatto di cinghiale in umido e con gli immancabili dolci sardi... naturalmente il "rosso" della casa non manca mai nei nostri bicchieri.


Ecco la ricetta "rubata" del pesto di timo per i maltagliati alla Muggianeddu:
In una padella soffriggete l'olio evo con dei dadini di prosciutto crudo; nel frattempo fate un pesto con del basilico fresco, alcuni rametti di timo e poco aglio. Aggiungete nel soffritto di prosciutto un po' di concentrato di pomodoro e dell'acqua di cottura della pasta e all'ultimo il pesto di timo.
Appena scolate i maltagliati passateli nella padella del pesto e servite con abbondantissimo pecorino grattuggiato.

Prima di tornare a casa dopo questo pranzo leggero siamo costretti a fermarci a Laconi per riposare nel parco, con i piedi a mollo nel ruscello... peccato che una coppia di cavalli ci ha svegliato nel bel mezzo di un sonno profondo nella fresca ombra del bosco!
Torniamo a casa a sera decisamente stanchi, dopo 350 km di curve e panorami incantati, con il sedere intorpidito ma con ancora nelle narici i profumi della campagna e nel palato il gusto dei piatti genuini che ci hanno deliziato a pranzo...


venerdì 17 agosto 2012

Dalla Cina con furore


Da qualche giorno non fa che girarmi per la testa l'idea di mangiare cinese... vi ricordate negli anni '80 i primi ristoranti cinesi? Con gli amici ogni sabato sera non poteva definirsi tale se non iniziava con un involtino primavera o con un paio di ravioli al vapore... e poi dove sono finiti tutti questi ristoranti???
Ne ho cercato uno invano nelle vicinanze di casa mia ma nente da fare! O sono chiusi per ferie o nel frattempo sono diventati ristoranti giapponesi! Vabbè l'oriente ma la differenza non è trascurabile...
Comunque ho dovuto gestire la mia voglia di Wonton fino a quando non sono riuscita a trovare il tempo, tra una gita in montagna e un tuffo al mare, di preparare un bel piatto di riso alla cantonese e dei meravigliosi involtini primavera al forno.
Ecco per voi le ricette:

Riso alla cantonese:
250 gr di riso basmati,
1 cipolla,
250 gr di piselli in scatola,
125 gr di prosciutto cotto a dadini,
3 uova,
sale q.b.
salsa di soia a piacere.
Bollire il riso dopo averlo sciacquato più volte per eliminare parte dell'amido. Nel frattempo far rosolare la cipolla nella pentola wok unta con poco olio di semi e quindi unire il prosciutto a dadini e poi i piselli.
Sbattere le uova e cuocerle in una padella antiaderente abbastanza ampia da far risultare una frittata piatta che taglierete a dadini. Unite la frittata agli altri ingredienti della wok. Scolate il riso e fatelo saltare a fuoco vivo nella wok con gli altri ingredienti e, se vi piace, con qualche cucchiaio di salsa di soia.

Involtini primavera al forno:
4 carote,
1 porro,
1/2 cavolo cinese o verza,
1 spicchio di aglio,
8 cialde di riso,
1/2 bicchiere di vino,
acqua q.b.
salsa di soia.
Nella pentola wok  far soffriggere un po' di olio con uno spicchio di aglio tritato, aggiungere le verdure pulite e tagliate a julienne. Sfumare con il  vino bianco e far evaporare. Salare (poco) e aggiungere un po' d'acqua per far cuocere le verdure. Portare a cottura facendo evaporare l'acqua, aggiungere la salsa di soia e far evaporare anche quella. A questo punto non resta che mettere il ripieno nelle cialde di riso precedentemente inumidite per renderle morbide. Chiudete a pacchettino e mettete gli involtini su una placca da fono ricoperta con carta da forno. Infornate per 15-20 minuti a 180°C o comunque fino a quando la cialda di riso non risulterà croccante e dorata. Naturalmente potete anche decidere di friggere i vostri involtini aumentando però notevolmente le calorie di questo piatto comunque squisito.




giovedì 9 agosto 2012

Marmellata di pesche e lavanda



La lavanda mi ricorda i miei viaggi in Provenza, i campi viola intenso, l'aroma dei fiori che riempie l'aria, le passeggiate a Grasse...
Mi piace aggiungerla in molte preparazioni. Adoro la panna cotta aromatizzata alla lavanda (anche se qualche amico dice che sà un po' di shampoo!), mi piace metterla al mattino nel tè verde... bastano pochi piccoli fiori per dare un profumo unico e inconfondibile, la adoro nelle torte al cioccolato...
Ho voluto provare ad aggiungerla alla marmellata di pesche e trovo che il connubio sia decisamente felice.
Ecco le dosi:
1kg di pesche gialle,
350 gr di zucchero di canna,
1 busta di fruttapec 3:1
3 cucchiaini di fiori di lavanda essicati.
Questa mattina al mercatino ho comprato delle belle pesche gialle profumate e succose, le ho sbucciate, tagliate a pezzetti e messe in pentola con lo zucchero e il fruttapec 3:1 (ebbene sì uso il fruttapec... è comodo e mi permette di mettere poco zucchero...). Ho mescolato tutto a freddo, unito un sacchettino di garza con 2 cucchiaini di fiori di lavanda (essicati e ad uso alimentare; io uso quelli del mio giardino ma si trovano comunemente in erboristeria) e messo a cuocere.
Dopo qualche minuto di bollore ho frullato con un frullatore ad immersione lasciando qualche pezzetto di pesca e ho aggiunto un cucchiaino di lavanda nella confettura. Una volta raggiuta la consistenza voluta ho invasato in vasetti di vetro precedentemente sterilizzati e li ho capovolti.
Sentirete che delicatezza di sapori... estate e primavera che si sposano... e chiudendo gli occhi vi sembrerà di avere di fronte uno steminato campo di lavanda viola intenso...



mercoledì 8 agosto 2012

ketchup home made


La salsa Ketchup è una delle salse che preferisco fare in casa perchè posso aggiustare il sapore a mio gradimento e perchè una volta fatta si conserva in frigorifero a lungo.
Ecco gli ingredienti:
1 bicchiere di salsa di pomodoro,
2 ccucchiaini di salsa concentrata di pomodoro,
1 cucchiaino di Worcestershire sause,
1 cucchiaio di zucchero,
1/2 cucchiaio di aceto bianco,
sale qb.
Mescolate insieme tutti gli ingredienti e fate cuocere a fuoco basso fino a quando tutti gli elementi si saranno fusi in una salsa dal classico sapore agrodolce che sarà ottima per accompagnare i vostri hamburger o per preparare la salsa rosa per la pasta della Cippi del post precedente!

La pasta della Cippi


Io e la Cippi eravamo all'università insieme, compagne di esami, di studio, di laboratorio e poi anche di vacanze, di serate con gli amici... una di quelle amicizie sulle quali, anche a distanza, sai sempre di poter contare... Ciao Cippi!!!
Ai tempi dell'università ricordo uno dei nostri "ritiri di studio" a Champoluc... io, la Cippi e la Titta... libri, formule di chimica, passeggiate nei boschi, cene a "La grange"... che bei tempi! Avevamo 20 anni e tanti progetti per la testa.
A quel tempo la Cippi non si chiamava Cippi ma Cristina, il suo nome di battesimo ma fu proprio in una di quelle giornate di sole montano che scalda la pelle e anche il cuore che per chiamarla, visto che non mi rispondeva mi misi a urlare dal balcone: "CIPPI!!!"  Magicamente lei rispose e da quel momento fu per tutti Cippi, anzi la Cippi!
Sempre in una di quelle "vacanze di studio" (poco studio e molto vacanze) la Cippi deliziò i nostri palati con due delle sue ricette storiche: la panna cotta (che mi ripriometto di proporvi prossimamente) e... la pasta della Cippi:
400 gr di farfalle,
3 cucchiai di salsa rosa
150 gr di prosciutto cotto in una sola fetta,
150 gr di fontina.
Per la preparazione della salsa rosa io procedo mescolando questi elementi:
200 gr di maionese,
80 gr di panna,
80 gr di ketchup,
30 gr di senape,
1 cucchiaio di worcestershire sause,
1/2 bicchierino di cognac.
Una volta preparata la salsa rosa e tagliati a dadini il formaggio e il prosciutto potete condire la pasta precedentemente cotta e fatta raffreddare.
La pasta della Cippi infatti è ottima fredda anche se potete gustarla anche tiepida...  grazie Cippi! Ti aspetto a cena...